L'elettrostimolazione non è una terapia sostitutiva all'attività fisica, ma una integrazione della stessa. Serve a potenziare la muscolatura o a ridurre l'atrofia muscolare da disuso o neurogena; inoltre può servire alla rieducazione motoria, come coadiuvante nella cicatrizzazione ed assorbimento di farmaci (ionoforesi).
L'elettrostimolazione, mediante l'utilizzo di impulsi elettrici che agiscono sui punti motori del muscolo (NMES) o sui terminali nervosi (TENS), provoca una contrazione muscolare del tutto simile a quella volontaria.
È importante per l'eccitazione di un tessuto, il rapporto tra la durata e l'intensità dello stimolo che varia a seconda del distretto muscolare trattato.
Nella pratica l'animale che deve sottoporsi ad una seduta di elettrostimolazione viene posto in decubito laterale, la zona da trattare viene rasata poiché la presenza dei peli altera la conduzione dell'impulso elettrico; successivamente pulito con alcool e cosparso di gel (va bene il gel per ecografia o ultrasuoni), di seguito vengono posti sulla cute gli elettrodi. Il loro posizionamento segue l'anatomia del muscolo, venendo poggiata sul ventre muscolare (catodo nero) e sull'aponeurosi dello stesso (anodo rosso).
Solo dopo il contatto di entrambi gli elettrodi si può accendere l'apparecchio stimolatore, aumentando l'intensità fino a raggiungere il grado di contrazione desiderato.
Nei cani di piccola taglia poiché la placca dell'elettrodo è a volte troppo grande, per evitare di stimolare più gruppi muscolari contemporaneamente, si possono usare con successo gli aghi da agopuntura usa e getta, infissi ad una profondità di 0,5 - 1 cm, e collegati alla macchina attraverso i morsetti normalmente usati per l'elettroagopuntura.
Ogni seduta ha durata di circa 15 minuti e può avere anche frequenza giornaliera.